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Home/Stand fiera: come trasformarlo in una calamita attira-visitatori/Allestimenti fiere: cosa fare e cosa non fare
allestimenti fiere yes and no

Allestimenti fiere: cosa fare e cosa non fare

In Italia il settore degli allestimenti fiere è lievemente sputtanato. Costi altissimi, stile espositivo congelato a decenni fa e quasi nessuna traccia di strategie di marketing applicato al mondo espositivo.

All’estero va un po’ meglio. Principalmente per un motivo: le imprese sono disposte ad ascoltare.

Ascoltare cosa?

L’opinione tecnica di consulenti dedicati al marketing fieristico.

E i risultati si vedono.

Se almeno vuoi iniziare a girarti nella direzione giusta, ecco raccolti i suggerimenti di 10 esperti.

Una lista importante sia per organizzare il lavoro pre-esposizione, sia per evitare errori fatali ai quali difficilmente si pensa quando si è presi dal fervore dei preparativi.

allestimenti fiere yes and no

I consigli dei migliori consulenti al mondo in materia di allestimenti fiere

David Saef: tornare a concentrarsi sui desideri dei visitatori

Saef ha coperto il ruolo di Executive Vice President di GES, una delle principali aziende di servizi per eventi e fiere a livello globale. La sua visione innovativa ha contribuito a guidare l’evoluzione delle esperienze fieristiche, portando alla creazione di ambienti coinvolgenti e memorabili per gli espositori e i partecipanti.

COSE DA FARE

– Investire nella formazione del personale per garantire un’eccellente esperienza del visitatore.

– Definire chiaramente gli obiettivi e le aspettative per la partecipazione alla fiera.

– Pianificare in anticipo il budget e allocare le risorse necessarie per lo stand, la promozione e le attività connesse.

COSE DA NON FARE

– Trascurare la fase di ricerca e pianificazione preliminare.

– Scegliere uno stand e un design senza considerare attentamente il pubblico target e l’immagine del brand, ma affidandosi solo a ciò che piace alla committenza.

– Affidarsi solo alla bellezza del design dello stand senza considerare la funzionalità e l’interazione con i visitatori.

Candy Adams, la “mamma” degli stand

Conosciuta come “The Booth Mom“, è un’autorità nel settore degli stand fieristici. La sua esperienza si concentra sulla gestione degli stand e sulla consulenza per gli espositori. È famosa per i suoi consigli pratici e le strategie per massimizzare l’efficacia degli stand e ottimizzare il coinvolgimento dei visitatori.

COSE DA FARE

– Condurre una ricerca di mercato approfondita non solo sul pubblico target, ma anche sulle fiere stesse alle quali si intende partecipare.

– Pianificare una strategia di marketing e promozione pre-fiera per attirare visitatori qualificati.

– Creare un piano dettagliato per la gestione del personale e garantire che siano ben addestrati sulle attività e gli obiettivi dello stand.

COSE DA NON FARE

– Partecipare a una fiera senza un obiettivo chiaro e misurabile.

– Ignorare l’importanza di un follow-up post-fiera per convertire i lead in opportunità di vendita.

– Esagerare con l’allestimento dello stand al punto da distrarre i visitatori dal messaggio principale.

Jefferson Davis: lo stratega di marketing che rende coinvolgenti gli allestimenti fiere

Esperto di marketing fieristico e autore di libri. È conosciuto per il suo lavoro sull’ottimizzazione delle strategie di marketing e vendita per eventi e allestimenti fiere. La consulenze che eroga si concentrano sull’uso di tecnologie e tattiche avanzate per migliorare il coinvolgimento dei visitatori.

COSE DA FARE

– Pianificare un’esperienza coinvolgente per i visitatori, utilizzando elementi interattivi e dimostrazioni.

– Collaborare con il team di marketing per sviluppare un piano di follow-up post-fiera per massimizzare il ritorno sull’investimento.

– Identificare i punti di forza e i vantaggi competitivi dell’azienda per creare un posizionamento unico nello stand.

COSE DA NON FARE

– Trascurare l’importanza di una buona segnaletica e di messaggi chiari nello stand.

– Ignorare i competitor e le tendenze di mercato. Soluzione? Fare una ricerca approfondita all’unico scopo di differenziarsi.

– Affidarsi solo a materiale promozionale generico; deve essere realmente personalizzarlo per catturare l’attenzione del pubblico.

Ken Newman, il mago che calamita i visitatori allo stand

Da decenni guida un’azienda famosa per la creatività nel realizzare stand, presentazioni ed esibizioni che catturano l’attenzione e comunicano efficacemente il messaggio dell’espositore. Nel suo caso, la parola “show” di “trade show” (fiera in inglese) è quantomai appropriata.

COSE DA FARE

– Pensa a qualcosa di inaspettato che farebbe rimanere a bocca aperta qualsiasi visitatore davanti al tuo stand.

– Preparare il personale dello stand con un addestramento approfondito sulle attività, i prodotti e i messaggi chiave dell’azienda.

– Design dello stand e staff devono lavorare all’unisono, come fossero parte di un’unica macchina complessa.

COSE DA NON FARE

– Annoiare.

– Sottovalutare l’importanza del follow-up post-fiera per massimizzare il ritorno sull’investimento.

– Realizzare le classiche presentazioni aziendali: alla gente davvero non importa e non si fermerà ad ascoltarle.

Marlys Arnold è la “stilista” di allestimenti fiere

Autrice e consulente specializzata nell’ottimizzazione dell’esperienza del visitatore nelle fiere. È famosa per il suo lavoro sull’analisi delle tendenze dell’industria e sulla creazione di strategie per migliorare l’attrattiva e la partecipazione agli eventi fieristici.

COSE DA FARE

– Creare un piano di coinvolgimento dei visitatori con elementi interattivi, dimostrazioni o campioni di prodotto.

– Definire chiaramente gli obiettivi specifici e misurabili per la partecipazione alla fiera.

– Preparare un follow-up post-fiera per coltivare i contatti e convertire i lead in opportunità di vendita. (sì, questo aspetto è davvero ricorrente tra i big del marketing fieristico… chissà perché…)

COSE DA NON FARE

– Trascurare l’aspetto del comfort per il personale dello stand, come la fornitura di cibi, bevande e pause regolari: devono dare sempre il 100% durante i momenti di apertura al pubblico.

– Sovraccaricare gli allestimenti fiere con troppi materiali o informazioni che possono confondere i visitatori.

– Ignorare la necessità di promuovere la partecipazione alla fiera con mezzi di comunicazione appropriati, come i social media e le email (non demandare esclusivamente all’ente fiera questo asset cruciale).

Julia O’Connor potenzia gli espositori attraverso l’educazione e la consulenza strategica

Una vera e propria autorità nel settore degli allestimenti fiere e degli eventi. La sua esperienza si estende dalla gestione degli stand alla consulenza strategica per gli espositori. È famosa per il suo coinvolgimento nell’educazione e nella formazione degli espositori per ottenere il massimo valore dalle fiere.

COSE DA FARE

– Identificare il pubblico target e adattare il design dello stand, la messaggistica e le attività in base alle loro esigenze e interessi.

– Coinvolgere il team di marketing nello sviluppo di una strategia di comunicazione coerente per la fiera.

– Pianificare un follow-up post-fiera per coltivare i contatti e soprattutto rafforzare le relazioni con i prospect nate durante dal vivo l’evento.

COSE DA NON FARE

– Sorvolare sulla la formazione del personale, senza prepararlo a dovere per gestire le interazioni con i visitatori.

– Sfruttare solo limitate e banali modalità di comunicazione per raggiungere il pubblico target.

– Ignorare la pianificazione logistica, come la prenotazione dell’alloggio e la gestione dei trasporti, per evitare inconvenienti dell’ultimo minuto.

Andy Saks illumina l’audience con presentazioni eccezionali

Fondatore e presidente di Spark Presentations, specializzato nella creazione di presentazioni coinvolgenti per gli allestimenti fiere. Formidabile nel comunicare il valore dell’espositore in modo efficace e coinvolgente attraverso la progettazione di script pensati per un’esposizione dal vivo.

COSE DA FARE

– Creare un’esperienza coinvolgente per i visitatori con attività interattive, presentazioni o intrattenimento.

– Coinvolgere i visitatori con una comunicazione chiara, concisa, brillante e memorabile sui prodotti o servizi dell’azienda.

– Pianificare un’adeguata gestione del tempo all’interno dell’area espositiva, per garantire che il personale dello stand possa dedicare attenzione a ogni singolo visitatore.

COSE DA NON FARE

– Non puntare sul coinvolgimento dei visitatori, permettendo loro di passare accanto allo stand senza interazioni significative.

– Sovraccaricare lo stand con troppe attività o informazioni che possono confondere i visitatori. Un messaggio.

– Considerare l’esposizione orale come un semplice contorno all’esposizione.

Stephanie Selesnick aiuta l’espansione aziendale tramite esposizioni internazionali

Consulente esperta in allestimenti fiere internazionali e nel commercio globale, aiuta le aziende a espandersi a livello internazionale attraverso la partecipazione a fiere commerciali. Si occupa di pianificazione, implementazione e gestione delle partecipazioni fieristiche internazionali.

COSE DA FARE

– Condurre una ricerca approfondita sul mercato target e sulle tendenze del settore prima di selezionare le fiere in cui esporre.

– Creare un piano di partecipazione che includa obiettivi chiari, budget, strategie di promozione e attività pianificate per la fiera.

– Coinvolgere il personale dello stand nella pianificazione e nel processo decisionale per garantire un impegno e un coinvolgimento ottimali.

COSE DA NON FARE

– Esporre a una fiera senza una strategia di follow-up post-fiera per massimizzare le opportunità di business.

– Sottovalutare l’importanza di una presenza online forte e di un’attività di social media marketing per promuovere la partecipazione alla fiera: fai sapere che ci sei e si può finalmente entrare in contatto diretto con te.

– Avere materiale promozionale di scarsa qualità. Assicurati che sia professionale, informativo e attraente per i visitatori.

Michael McCord: come elevare il coinvolgimento attraverso tecnologie interattive nel marketing fieristico

Si occupa di allestimenti fiere e strategie di coinvolgimento dei visitatori. L’azienda per la quale lavora utilizza tecnologie e approcci interattivi per creare esperienze coinvolgenti, considerando gli allestimenti fiere dei veri e propri strumenti di business.

COSE DA FARE

– Preparare un’offerta speciale o un’esclusiva per i visitatori dello stand per stimolare l’interesse e la partecipazione.

– Coinvolgere il personale dello stand nella formazione per garantire che siano ben preparati per fornire informazioni e generare interesse.

– Creare un design dello stand unico ed emozionante che rifletta l’identità del brand e attragga l’attenzione dei visitatori.

COSE DA NON FARE

– Non considerare l’aspetto dell’ospitalità, come la fornitura di acqua, caffè o spazi per riposo per i visitatori stanchi.

– Non concentrarsi sull’importanza dell’aspetto visivo dello stand, compresi l’illuminazione, i colori e l’organizzazione dello spazio.

– Sottovalutare la pianificazione logistica, come il trasporto, l’allestimento e la rimozione dell’attrezzatura, per evitare ritardi o problemi operativi.

Mathys Taekema: innovazione in strategie di marketing ed eventi

International Business Development Manager al centro per congressi e fiere di Amsterdam, il suo coinvolgimento nell’industria riguarda strategie di marketing innovative e sfruttamento delle opportunità offerte dalle fiere per ottenere risultati aziendali significativi.

COSE DA FARE

– Pianificare un’attenta segmentazione del pubblico per adattare la messaggistica e le attività dello stand alle esigenze specifiche dei visitatori.

– Collaborare con un team di professionisti dell’allestimento per garantire un design unico e funzionale dello stand.

– Creare un piano di marketing pre-fiera per promuovere la partecipazione e attirare i visitatori allo stand.

COSE DA NON FARE

– Esporre a una fiera senza un chiaro posizionamento del brand e una messaggistica coerente.

– Ignorare l’importanza della formazione del personale per assicurare che siano ben informati sui prodotti o servizi dell’azienda.

– Trascurare l’aspetto del comfort dello stand per i visitatori, fornendo spazi per sedersi o riposarsi.

Un bel po’ di cose alle quali prestare attenzione, vero?

Certo, alcune si ripetono. Il motivo è che chi si occupa di fiere nota sempre i medesimi errori in esposizione.

Dunque, la lista che hai appena letto deve servire più che altro a farti suonare qualche campanello d’allarme quando ti avvicini al mondo degli allestimenti fiere e ricordarti che impostare una strategia dettagliata.

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